
Credo in un approccio integrato che consideri la persona interamente e in modo inclusivo: psiche, corpo ma anche spiritualità e disegno dell’anima. Nella mia psicoterapia personale ho sperimentato che si può essere visti e ascoltati solo quanto siamo accolti nella nostra interezza e complessità, in tutte le nostre sfaccettature. Non siamo solo la nostra storia passata e i nostri traumi, non siamo solo fisiologia o biologia, solo sistema nervoso o solo albero genealogico ma siamo tutto! Ho fatto molti percorsi formativi in cui venivo «parzializzata» quindi considerata solo per il mio sistema nervoso, o la mia parte energetica, o per la mia storia e le tematiche di attaccamento, ecc. Noto che queste modalità, a lungo andare, non funzionano. Per questo motivo ho scelto di lavorare in modo diverso, inclusivo e ad ampio spettro creando un mio metodo.
Le priorità del mio lavoro sono: connessione e sintonia nella relazione.
Ho notato che molte tematiche o strategie di adattamento si sciolgono o si riorganizzano quando, nella relazione di aiuto, si stabiliscono connessione e sintonia. Nella famiglia di origine spesso non siamo stati visti e accolti, abbiamo imparato a disconnetterci da nostre parti delicate e vulnerabili e da emozioni scomode. Ci siamo spesso sentiti sbagliati o fuori posto e questo sentimento viene portato anche nelle relazioni attuali, sul lavoro, nella comunicazione, nella coppia, nella vita in genere.
Agevolare la connessione nella relazione di aiuto permette di sanare la connessione con le nostre parti perdute o maltrattate e, di conseguenza, migliora la relazione con noi stessi e con l’altro. Il metodo che utilizzo in studio aiuta a sviluppare auto compassione, autostima, amore per sé stessi e agency (capacità di stare con le nostre parti più adulte).
Agevolare la sintonizzazione nella relazione di aiuta permette di recuperare la sintonia con i nostri bisogni profondi; comprendere ciò che vogliamo dalla vita, da un lavoro, da una relazione. Questo aiuterà a non essere più in corsa a soddisfare bisogni altrui dimenticandoci dei nostri, ma ci farà sentire persone più piene, soddisfatte, nutrite, sintonizzate con il flusso della vita.
Ho notato che quando queste parti vengono sostenute e viste con amore, la persona sviluppa più facilmente: autonomia, capacità di porre confini sani, dire no senza colpe o biasimi, sviluppa fiducia nell’altro e nella vita (abbandona più facilmente il controllo), è più capace di stare nella relazione con l’altro includendo sessualità, amore, intimità e gioia.
Perché scegliere me tra tanti counsellor?
Il mio metodo si è strutturato in anni di studi e di terapia personale che mi ha permesso di notare prima di tutto cosa funziona veramente e cosa sembra funzionare ma, in realtà, non costruisce e struttura a dovere la nostra parte adulta e capace.
Nella mia pratica aiuto a costruire, mattone dopo mattone, la responsabilità personale, mantenendo la libertà e incentivando l’autonomia, aiuto a vedere il proprio coinvolgimento nelle storie per poterle cambiare e migliorare.
A volte non porto troppa attenzione alla narrativa perché spesso è la strategia che abbiamo costruito che ci danneggia, non l’atteggiamento dell’altro o la ferita che abbiamo patito. Molto spesso quello che noi facciamo a noi stessi è la ferita maggiore da sanare.
Metto molta attenzione nell’osservare insieme al cliente le strategie di auto-rifiuto (che portano al boicottarsi) e all’auto-compassione (con cui possiamo aiutarci e accoglierci).
Tengo conto di ciò che si è fatto in percorsi precedenti o attuali.
Quando vieni in studio da me non devi «ricominciare a parlare della tua infanzia, ancora». Partiremo esplorando situazioni attuali. Si parlerà anche di relazioni primarie, certo, ma non si «ricomincia», si continua.
Preferisco non lasciare parlare a ruota libera ma impostare la seduta su un’intenzione precisa che normalmente chiamo contratto, questo porta a responsabilizzare il cliente e a non far fare il lavoro a me. Io non posso «risolvere» le vite altrui, posso però aiutare a stabilire un preciso intento e scoprire le strategie che ne impediscono la realizzazione. Posso dare gli strumenti per osservare come e perché si usa una strategia, e perché ci si boicotta, o si controlla.
Non spingo. Per esperienza so che spingere o creare aspettative in studio non è salutare per nessuno; siamo tutti cresciuti con tematiche di performance che non vanno nutrite. Insieme esploriamo, in modo accogliente e senza giudizio, ciò che c’è, per poter arrivare al conflitto di base che esiste in ognuno di noi e che, se non sciolto, ci impedisce di raggiungere tranquillità e serenità.
Cosa si ottiene con un lavoro costante?
- essere meno soggetti ai “venti esterni”, in grado di poter fronteggiare la vita anche quando complicata e decisamente non perfetta;
- ricevere una critica, affrontare una brusca situazione nella vita o fronteggiare uno scontro senza perdere fiducia in sé o sentirsi sopraffatti;
- essere empatici ed inclusivi delle opinioni e delle diversità altrui senza credere che ciò che è giusto per noi lo sia per tutti;
- prendere in considerazione la propria responsabilità nelle situazioni e fronteggiarla con competenza;
- essere in grado di passare attraverso le difficoltà conservando gioia e voglia di vivere;
- avere una buona autostima e conservarla anche quando le nostre parti goffe, maldestre, timide, poco colte, ecc.… si mostrano e ci boicottano;
- aumentare la capacità di mettere limiti e confini, dire no senza colpa e vergogna, andare in modo più naturale verso la soddisfazione dei nostri bisogni e nel portarli nelle relazioni;
- promuovere con maggior forza la nostra autonomia e indipendenza affettiva, economica e lavorativa;
- aumentare vitalità, gioia, capacità di amare e fiducia; tutte capacità dell’essere che nascono con noi, qualità che, con la crescita, vengono condizionate e costrette;
- aumentare la capacità di connessione, sintonia, comprendere le nostre sensazioni corporee in modo più profondo, comprendere «come funzioniamo»;
- migliorare le relazioni e la qualità della vita in genere;
- migliorare le funzioni vitali come sonno, alimentazione corretta e non compulsiva, cura di sé, slancio vitale, sensualità, gioia, passione, voglia di vivere.